“E MI NO FIRMO” – 180@LIBERO.OPP
Spettacolo prodotto dalla: “Accademia della follia.”
Regia di: Claudio Misculin
Aiuto regia: Giuliana Zidarič Meola
Con: Claudio Misculin, Giuliana Zidarič Meola, Giulia Misculin, Giuseppe Feminiano, Dario Kuzma, Roberto Parisi, Gabriele Palmano, Franco Cedolin, Roberto Marcucci, Marzia Ritossa.
Citazioni e testi di: Franco Rotelli, Basaglia, Giuseppe Dell’Acqua.
“Dopo averli chiusi i manicomi bisognerebbe raderli al suolo e spargerci sopra sale. L’espressione estrema di Basaglia negli anni ’70 ci diceva del rischio di controriforma. Noi non volemmo ascoltare quel consiglio, anzi fu poi, nostro furioso dovere dimostrare che se eravamo stati capaci di fare il nostro mestiere rimuovendo le vergogne della psichiatria, eravamo anche capaci per gli stessi identici motivi e con la stessa identica energia, di ricostruire il San Giovanni, ai più nobili, appunto, fini.”
Il San Giovanni è stato ricostruito ed è forse il più bel parco di Trieste. Ma mancano 5000 Rose (sempre Rotelli) ebbene, nonostante le rose che non ci sono la legge 180 resta il forte punto di riferimento del riconoscimento che il malato psichiatrico è un uomo con i suoi diritti e con i suoi doveri (come il malato epatico il cardiopatico e tutti gli altri…). È quindi di vitale importanza riconoscere questa verità alla legge e ricordare i momenti salienti della sua evoluzione. In questo lo spettacolo è molto preciso poiché la planimetria narrativa è stata seguita e corretta da Giuseppe dottore professore e direttore Dell’Acqua che ha puntualizzato date, luoghi e persone in quanto è stato dal primo momento al fianco di Basaglia e quindi artefice della legge 180.