Testo "Dinosauri" scritto in modo scomposto, copertina dello spettacolo "La Commedia della Fine del Mondo"

Messa in scena dell’Accademia della Follia con la consulenza di Giuliano Scabia e a cura di Antonella Carlucci.

Coreografie di: Sarah Taylor

Costumi di: Lia Morandini

Musiche a cura di: Alice Gherzil

Testi di: Giuliano Scabia

In scena: Darko Kuzma, Gabriele Palmano, Pino Feminiano, Marzia Ritossa, Pavel Berdon, Roberto Marcucci, Carmela Bevilacqua, Franco Cedolin, Marco Festuccia, Analía Casares, Mario Rui, Cristiana Canova, Giordano Vascotto, Jasmine Bastiani, Madalina Straciug, Raffaele Rammaro, Luca Bencich, Maria Iuliani, Paola Di Florio, Marina Vitone.

La commedia della fine del mondo: un viaggio teatrale tra risate e riflessioni

“La commedia della fine del mondo” non è solo uno spettacolo, ma un’esperienza che ci riporta alle origini. Guidati dalla visione poetica di Giuliano Scabia, abbiamo intrapreso un viaggio alla scoperta di noi stessi e del mondo che ci circonda. In un’epoca segnata da incertezze e cambiamenti repentini, “La commedia della fine del mondo” ci invita a riflettere sulla nostra condizione umana, con un sorriso amaro e una speranza rinnovata.

Volevamo riscoprire la magia, il gioco e gli orizzonti perduti, attraverso parole, immagini e sensazioni che solo un poeta sa evocare. Ogni incontro con il suo Teatro Vagante si trasforma in un’avventura di conoscenza, un’esplorazione delle domande più antiche: da dove veniamo? Dove andiamo?

«Sempre il teatro per me è stato una cerimonia e un esercizio di apprendimento, un esperimento di vita nuova.»

Giuliano Scabia

“La fine del mondo con dinosauri”: una tragicommedia sull’estinzione

Tratto dal libro “Il lato oscuro di Nane Oca”, “La fine del mondo con dinosauri” è una “tremenda tragedia comica” che narra l’estinzione dei dinosauri, causata da un meteorite proveniente dallo spazio. La tribù dei dinosauri si interroga sul proprio destino, il topetto eremita analizza la situazione, il dinosauro uccello del malaugurio profetizza la fine, e la tribù, tra pensieri e borbottii, cerca una via di fuga. Ma quale sarà la loro decisione finale?

Giuliano Scabia: un maestro del teatro italiano

Giuliano Scabia, scrittore, poeta, drammaturgo e regista, è una figura di spicco della cultura italiana. Vincitore di due Premi Ubu, ha spaziato in tutti i campi dell’arte per oltre cinquant’anni. Le sue azioni teatrali, dal decentramento nei quartieri di Torino all’esperienza nell’Ospedale Psichiatrico di Trieste con Vittorio e Franco Basaglia, hanno lasciato un segno indelebile. Proprio a Trieste, nel 1973, nacque Marco Cavallo, il grande cavallo azzurro simbolo di libertà.

Il 20 maggio, Giuliano Scabia è partito in groppa a Marco Cavallo, come testimonia Peppe dell’Acqua: “Quando è venuto il momento Giuliano, allegro come sempre, è saltato in groppa al cavallo. Il cavallo azzurro, di nuovo, gioioso e allegro è volato in alto, in alto, col suo caro caro amico poeta.”

Un omaggio a un grande maestro

Siamo onorati di portare in scena il suo testo e dedichiamo questo spettacolo a Giuliano Scabia, uno dei nostri più grandi maestri. Un sentito ringraziamento a Fabio Masi e Armunia per i costumi.