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OTTO, MARTA E ROLFY

OTTO, MARTA E ROLFY

Regia teatrale: Claudio Misculin, Aiuto del regista: Katia Moretto

Regia umana: Rita Nuvoli, Monica Bolognesi, Fabrizia Pizzale, Giuseppina Mazzetto

Una storia  tra sesso, carne e la bestia

 con Chiarly-Gabriele Palmano e Donatella Di Giulio

Trama

Due “normali” umanotteri insoddisfatti, frustati e soprattutto inconsapevoli come tutti noi.

Tentano una svolta nella vita: trovarsi un amore, un…qualcuno o almeno: “comunicare”. Ci provano, col cuore, con la buona volontà, ma non ce la fanno…non ce la fanno; perché? Perché mancano gli strumenti.

Lasciarsi andare, la fiducia negli altri o almeno in un altro, sono “strumenti”, abitudini, che non cascano dal cielo: bisogna costruirseli giorno per giorno. E chi non ce l’ha è amputato o monco, perché manca della comunicazione con l’umanità. Questo quadro desolato è un’immagine nella normalità della desolazione e incomunicabilità quotidiana e mette in risalto la mancanza di ricerca di soluzione, di capacità di follia, di coraggio di vivere, che sono la stessa cosa  (in questo caso almeno di sicuro).

La coppia di normalmente disperati (Otto e Marta) è magistralmente recitata da Chiarly e Donatella che sono una coppia anche nella realtà. Ma i nostri due attori vivono la vita con segno opposto alla chiusura mentale di Otto e Marta, e infatti stanno per sposarsi.

I Protagonisti

Chiarly-Gabriele  Palmano

E’ uno dei reperti più antichi di questo branco teatrale che ora si chiama Accademia della Follia, ma che fu Velemir teatro e prima… Laboratorio teatrale a Piede Libero e prima…e prima il verbo che fu Chiarly. Nella sua comunione col Misculin (20 anni di teatro, video, film) e con la follia nell’accezione di apertura mentale a 360 gradi. OGGI LA FOLLIA E’ IL PUNTO DI EQUILIBRIO DEL PENSIERO. Chiarly è un grande sapere tecnico teatrale, ma soprattutto ha un sapere umano eccezionale, che si gioca nella vita e sul palco con moderazione e maestria.

Donatella Di Giulio

E’ la ragazza di Chiarly, ma non è in scena come prima attrice per questo: ha un talento teatrale non comune, diremmo eccezionale e siccome è pure intelligente e colta può permettersi di padroneggiare facilmente quelle quattro regolette che fanno il mestiere dell’attore: resto è sensibilità e talento.